5 cose da fare a Napoli gratis o quasi
“5 cose da fare a Napoli per chi vuole spendere poco o niente: divertimento, monumenti, street food nel cuore del centro storico più grande d’Europa.
Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1995, il centro storico di Napoli è il più grande d’Europa. È un luogo multietnico, dove il vecchio convive con il nuovo nei caratteristici vicoli di una città che non riposa mai, neanche di notte. Dalle prime ore dell’alba si comincia a sentire il brusìo della gente che pian piano apre bottega come in via san Gregorio Armeno o i rumori delle prime saracinesche che si alzano in via Tribunali per scaldare i motori delle pizzerie che restano aperte fino a notte fonda assieme ai locali della zona, tra street food e i caffè letterari di piazza Bellini.
Nel cuore del centro storico, a ridosso dell’Accademia di Belle Arti, dell’Università L’Orientale e dell’Università Federico II, piazza Bellini è frequentata da universitari e ragazzi Erasmus provenienti da tutta Europa: è uno dei posti che meglio rappresenta la movida partenopea e dove il divertimento è low cost.
Dal famoso Caffè Gambrinus in piazza Trieste e Trento, nei pressi di piazza del Plebiscito dov’è la Chiesa san Francesco di Paola (per architettura ricorda il Pantheon di Roma), al Castel dell’Ovo in via Partenope, parte del lungomare che porta alla Villa Comunale verso la riviera di Chiaia: ogni angolo della città è da visitare per la ricchezza della storia, dell’arte e delle leggende.
Sì, proprio le leggende che ancora oggi si narrano, come la storia del “munaciello” che di nascosto porterebbe i soldi nelle case dei napoletani, o l’uovo in equilibrio custodito nel Castel dell’Ovo. Si narra infatti che Virgilio non fosse solo un poeta, ma anche un mago e proprio lui avrebbe nascosto un uovo nelle segrete del castello per proteggere sia il castello che i napoletani.
In ordine sparso, ecco le 5 cose da fare a Napoli per non spendere troppo e conoscere di persona la faccia più vera della città.
### 1. Pizza fritta di Zia Esterina – Sorbillo
Lo street food partenopeo è soprattutto la pizza: la versione fritta più famosa è quella preparata da Sophia Loren nel film L’Oro di Napoli. Ma è dal 1935 che la pizza di Zia Esterina – Sorbillo è un must da assaggiare: oggi in piazza Trieste e Trento nei pressi della Galleria Umberto I in un nuovo locale aperto di recente dai Sorbillo, la famiglia della storica pizzeria in via Tribunali.
### 2. La cucina della trattoria Nennella
Da più di sessant’anni, la trattoria Nennella nei Quartieri Spagnoli rappresenta la cucina napoletana. A poco prezzo si possono gustare piatti locali senza troppe pretese. Un locale dove mangiare è una vera e propria esperienza grazie alla simpatia e al coinvolgimento dei clienti da parte dei camerieri (in lingua napoletana).
### 3. “Madonna con la pistola”, il murale di Banksy
A Napoli l’arte urbana si sviluppa sin dagli anni Ottanta ma purtroppo, essendo un’arte effimera per natura, molte delle opere sono andate perdute nel tempo. Ancora oggi, artisti da tutto il mondo giungono nel capoluogo campano per lasciare la loro traccia. Il famoso artista inglese Banksy ha regalato al centro storico due interventi di cui ne resta visibile uno solo: la Madonna con la pistola è l’unica opera a firma del famoso street artist in Italia e si trova in piazza dei Girolamini.
### 4. Visitare i presepi via san Gregorio Armeno
Nella strada dei presepi in via San Gregorio Armeno antiche botteghe come Di Virgilio e Ferrigno da generazioni realizzano prodotti unici anche per il mercato estero e tutto l’anno, non solo per Natale come si potrebbe pensare. Presepi e pastori realizzati rigorosamente a mano, vengono vestiti con stoffe dedicate per esaltare il personaggio non solo nello sguardo, accuratamente ricercato dall’artista.
### 5. La sfogliatella napoletana dei Fratelli Attanasio
Per antonomasia la sfogliatella napoletana, assieme alla pastiera, è uno dei tanti simboli di questa città. Esistono due tipi di sfogliatelle: ricce e frolle. La prima è famosa per la sua forma triangolare, ma entrambe ripiene e dal profumo invitante di cannella. L’antico forno dei fratelli Attanasio, nei pressi della stazione centrale, è un riferimento soprattutto per tradizione e qualità. Come recita un antico detto napoletano: “Napule tre cose tene belle: ‘o mare, ‘o Vesuvio, e ‘e sfogliatelle”.”
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