By Expedia Team, on April 24, 2017

25 aprile a Venezia: storia e tradizioni della Festa di San Marco

“Il 25 aprile, festa della Liberazione, i veneziani celebrano anche San Marco e la “Festa del Bocolo”. Ecco cosa fare a Venezia in un giorno di primavera!

Venezia, una delle mete più ambite tra le città d’arte italiane, è anche il luogo in cui si celebrano ogni anno diverse festività del tutto peculiari e di antichissima origine. Il 25 aprile è una di queste, e per chi si trovasse in città durante tale ricorrenza e non avesse ancora deciso cosa fare a Venezia, basterà lasciarsi trasportare dall’atmosfera ricca di suggestioni della Festa di San Marco. Una ricorrenza lagunare in cui convivono da secoli mito e tradizione, religione e romanticismo, tre storie leggendarie, un Santo Patrono e il dono rituale di un bocciolo di rosa rossa (il “bocolo”).

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### La tradizione della Festa del Bocolo: c’era una volta la figlia di un Doge…

La leggenda del Boccolo (o Bocolo) a Venezia vuole che una bellissima fanciulla di nome Maria, detta Vulcana per lo splendore dei suoi occhi meravigliosi, e figlia del Doge Orso I Partecipazio (in carica tra l’864 e l’881), si innamorò del giovane trovatore Tancredi. L’amore fu corrisposto, ma ostacolato dalle di lui umili origini, ineluttabile impedimento alla benedizione dogale, per cui Tancredi partì per la guerra, nell’intento di acquisire gloria e fama in battaglia e tornare a Venezia in veste di eroe.

Le notizie delle valorose imprese di Tancredi fecero ben presto il giro del mondo conosciuto, finché un giorno, combattendo contro i Mori di Spagna sotto Carlo Magno, egli cadde mortalmente ferito su un roseto, tingendo del rosso del suo sangue un bocciolo di rosa che affidò all’amico Orlando – il paladino – perché lo portasse alla sua Vulcana come ultimo pegno d’amore. Il 25 aprile, il giorno dopo aver ricevuto da Orlando il dono di Tancredi, Maria fu trovata morta nel suo letto con il bocciolo rosso sangue posato sul cuore, che, da allora, divenne per i veneziani simbolo d’amore imperituro.

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I mesi dell'anno - Aprilis, Magius (Aprile tiene in grembo un agnello, Maggio, un ventaglio di piume), Palazzo Ducale, Venezia, Capitello n. 25 del portico (contando come n. 0 quello sullo spigolo verso il Ponte dei Sospiri). Di Giovanni Dall'Orto (Opera propria)  , attraverso Wikimedia Commons

I mesi dell’anno – Aprilis, Magius (Aprile tiene in grembo un agnello, Maggio, un ventaglio di piume), Palazzo Ducale, Venezia,
Capitello n. 25 del portico (contando come n. 0 quello sullo spigolo verso il Ponte dei Sospiri). Di Giovanni Dall’Orto (Opera propria) , attraverso Wikimedia Commons

### La tradizione della festa del Bocolo: storia di un amore a lieto fine

La Festa del Boccolo di Venezia ha però anche una seconda versione, che narra di un amore a prima vista tra due giovani appartenenti a due rami nemici della stessa famiglia, i cui orti furono per lungo tempo divisi da un roseto senza fiori, che ricominciò a fiorire proprio il 25 aprile, di fronte allo sbocciare del nuovo amore. Da quel roseto, secondo la leggenda proveniente dal luogo di sepoltura di San Marco Evangelista e donato molti anni prima ad un marinaio della Giudecca di nome Basilio, antenato dei due giovani, quale premio per la sua partecipazione al trafugamento delle spoglie del Santo, l’innamorato staccò un bocciolo che donò alla fanciulla, ripristinando così la pace tra le due famiglie. Ed è in ricordo di quell’amore a lieto fine che i veneziani offrono ancora oggi il bocciolo rosso alla propria amata.

### L’origine delle celebrazioni per la festa di San Marco

La Festa di San Marco del 25 aprile commemora l’anniversario della morte dell’Evangelista Marco, divenuto Santo Patrono di Venezia in memoria della sua leggendaria opera di evangelizzazione in vita delle genti venete. Le reliquie del Santo furono trasportate clandestinamente da Alessandria d’Egitto a Venezia nell’anno 828, nascoste in un carico di carne di maiale dai due mercanti veneziani Rustico da Torcello e Buono da Malamocco. Il carico, considerato “impuro” dai locali, superò le dogane d’Oriente senza controlli e giunse a Venezia acclamato dall’intera città. Fu così che San Marco ne divenne l’emblema, simboleggiato da un leone alato armato di spada e con un libro tra le zampe.

Statua dell'Evangelista San Marco (particolare), Scuola Grande di San Marco, Venezia. Di Stefano Bolognini (Opera propria)  , attraverso Wikimedia Commons

Statua dell’Evangelista San Marco (particolare), Scuola Grande di San Marco, Venezia.
Di Stefano Bolognini (Opera propria) , attraverso Wikimedia Commons

### Il 25 aprile in laguna: cosa vedere, cosa si mangia, cosa si fa

In questo giorno di grande festa, da non perdere la processione nella Basilica di San Marco, alla quale partecipano le autorità religiose e civili della città, come ai tempi della Repubblica Serenissima quando i festeggiamenti si svolgevano anche il 31 gennaio, giorno in cui fu trasportato a Venezia il corpo del Santo, e il 25 giugno, giorno in cui avvenne il ritrovamento delle sue reliquie nella Basilica di San Marco nel 1094.

L’occasione permette anche di fermarsi ad ammirare la preziosa Pala d’Oro ricoperta di pietre preziose e collocata dietro l’altare maggiore, considerata da secoli oggetto di culto. D’obbligo è poi una sosta alle bancarelle in Piazza San Marco per acquistare il bocciolo di rosa da regalare alla propria amata, ricordando che il dono, oltre che per mogli e fidanzate, in tempi moderni vale anche per mamme e figlie.

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Pala d'Oro (particolare), Basilica di San Marco, Venezia. Di Sailko (Opera propria)  , attraverso Wikimedia Commons

Pala d’Oro (particolare), Basilica di San Marco, Venezia.
Di Sailko (Opera propria) , attraverso Wikimedia Commons

E per chiudere in dolcezza questa giornata unica e fiabesca, si può raggiungere in barca l’Isola delle Vignole per gustare i piatti della cucina tradizionale veneziana a base di Carciofo Violetto di Sant’Erasmo nel pieno della stagione di raccolta o assaggiare il miele di Fiori di Carciofo Violetto a Sant’Erasmo o quello di barena, entrambi introvabili altrove.

#### Photo credit

Foto di copertina: Bocciolo di rosa rossa, in veneziano “bocolo”. Di Twice25 & Rinina25 (Fotografia autoprodotta) , attraverso Wikimedia Commons