Alta Via 2 Dolomiti: le tappe di un trekking leggendario
“14 giorni lungo l’Alta Via 2 delle Dolomiti, l’Alta via delle Leggende, la più varia e sorprendente dei trekking dolomitici
Verticali pareti rocciose che sovrastano dolci pendii erbosi, piccoli ghiacciai ancorati strenuamente ai pendii più ombrosi, grandi e affascinanti altipiani detritici, valloni silenziosi e selvaggi. I paesaggi attraversati dall’Alta Via n°2 delle Dolomiti sono un condensato dell’imprevedibile diversità di ambienti naturali delle Dolomiti, montagne uniche e Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Si cammina attraverso luoghi che sembrano creati da una felice intuizione di un regista o dalla penna di sapiente narratore e infatti, non a caso, questa via è denominata Alta Via delle Leggende, proprio perchè i gruppi montuosi toccati dall’Alta Via, Puez-Odle, Sella, Marmolada, Pale di San Martino, Cimonega e Vette Feltrine, sono culla di storie tramandate nei secoli, fonte di ispirazione per poeti e scrittori, orizzonte sognato da alpinisti ed escursionisti.
L’Alta Via 2 delle Dolomiti è la più lunga delle alte vie dolomitici, sviluppandosi in 14 tappe da Bressanone a Feltre. Questo trekking non può essere affrontato prima di giugno inoltrato, perchè le tappe centrali presentano, fino a stagione inoltrata, numerosi nevai, mentre spesso si può camminare senza particolare problemi fino a ottobre, anche se numerosi rifugi e strutture ricettive in questo periodo potrebbero risultare già chiuse anche nei fine settimana.
Vivamente consigliato è avere al seguito un kit da ferrata e un casco, poichè lungo l’itinerario sono presenti numerosi anche se brevi tratti attrezzati, che è sempre meglio affrontare nella massima sicurezza. Gli escursionisti più esperti e allenati, possono compiere numerose varianti e interessanti deviazioni quasi in tutte le tappe, avendo spesso la possibilità di raggiungere (su sentieri segnati, in alcuni casi attrezzati) alcune vette, come quelle del Sas Putia, del Piz Boè o della Cima Vezzana. Partiamo alla scoperta di questo magico trekking dolomitico!
### Odle e Puez. La porta d’accesso al regno dolomitico
Anche se l’inizio ufficiale dell’Alta Via n°2 è la città di Bressanone, si consiglia di usufruire degli impianti di risalita di Cima Plose, da dove inizia realmente il trekking. Da qui ci si rivolge verso sud, varcando la soglia settentrionale delle Dolomiti, costituita da Forcella Putia, valico stretto tra l’omonima elegante cima e le frastagliate Odle di Eores.
Si lambiscono quindi le vertiginose pareti delle Odle, entrate negli anni tra le vere e propie icone delle intere Dolomiti, per poi inoltrarsi tra le desolate distese detritiche del gruppo di Puez, ascoltando il fischio delle marmotte e il rumore del vento. I denti rocciosi dei Cir, precedono infine l’arrivo a Passo Gardena, dove si ritorna quasi improvvisamente nel cuore turistico dei “Monti Pallidi”.
### Sella e Marmolada. I giganti delle Dolomiti
Da Passo Gardena inizia la spettaccolare e impegnativa attreversata del gruppo del Sella, con numerosi tratti attrezzati, tecnicamente facili ma non banali. Superato uno degli ambienti più “lunari” e affascinanti delle Dolomiti, si tocca nuovamente l’asfalto a Passo Pordoi. Qui si sale fino al Col de Cuc, dove inizia uno dei tratti più celebri e frequentati dell’Alta Via, il Sentiero Viel dal Pan, da dove si ammira ciò che resta del Ghiacciaio della Marmolada, il più esteso delle Dolomiti.
Giunti a Passo Fedaia il tracciato principale dell’AV2 scende fino a Malga Ciapela, per poi risalire al Rifugio Falier e giungere alla conca di Fuciade attraverso la Forca Rossa. Questa soluzione è senza dubbio priva di diffiocltà tecniche e adatta agli escursionisti meno esperti. Ben più emozionante, anche se più impegnativa (potrebbero risultare utili i ramponi per risalire il nevaio del Gran Vernel), è però la variante che transita da Forcella Marmolada per poi scendere al Rifugio Contrin e raggiungere la già citata conca di Fuciade transitando dal Passo delle Cirelle. In entrambi i casi si raggiunge poi senza difficoltà il Passo San Pellegrino.
### La traversata delle Pale di San Martino. Il fascino di montagne uniche
Dal Passo San Pellegrino si attraversano facilmente i panoramici dossi del Col Margherita e del Laresei poi, da Passo Valles, ha inizio forse il tratto più entusiasmante (e a tratti anche piuttosto impegnativo) dell’Alta Via n°2 delle Dolomiti, la traversata da nord a sud del gruppo delle Pale di San Martino. Prati fioriti dominati da torri rocciose, aree cenge detritiche, strette e solitarie forcelle si alternano lungo il percorso, in un continuo alternarsi di emozioni contrastanti causate dal costante e imprevedibile mutamento del paesaggio.
Il desolato e “desertico” Altopiano delle Pale, è forse l’ambiente più singolare, che resterà impresso a lungo nella memoria, ma altrettanto suggestivo sarà per esempio il passaggio dal Passo delle Farangole o la discesa lungo la Val Canali, che precede il poco frequentato spostamento fino a Passo Cereda.
### Cimonega e Vette Feltrine. Il lato segreto dell’Alta Via
Nelle ultime tappe l’Alta Via cambia completamente volto. Già la breve ma intensa traversata del piccolo gruppo del Cimonega, fa capire che si sono lasciate alle spalle le immagini da cartolina delle Dolomiti e che, da questo momento in poi, ci si inoltra lungo sentieri più aspri, in ambienti severi e poco frequentati. Da non sottovalutare è infine la lunga traversata in quota delle Vette Feltrine, dove la solitudine regna sovrana e dove si respira ancora l’atmosfera di un escursionismo esplorativo. Il più solare Circo delle Vette e la comoda discesa verso il Passo Croce d’Aune concludono il tracciato dell’Alta Via. Da quest’ultimo valico si consiglia infatti di raggiungere Feltre usufruendo dei mezzi pubblici, evitando così il lungo spostamento su asfalto fino al punto di arrivo ufficiale del trekking.
#### Photo Credit
Foto di copertina: Nel cuore del gruppo del Sella (foto Federico Rossetti)
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