Cosa vedere a Marrakech: 12 tappe tra suk, giardini e antichi palazzi
“Dalla Medina ai giardini Majorelle, dai palazzi arabo moreschi a uno dei più grandi suk del Nord Africa: 12 cose da vedere a Marrakech, la Città Rossa.
Al centro del Marocco, Marrakech ha stregato col suo fascino i viaggiatori di tutti i tempi. È la più antica delle città imperiali, fra le cui mura convivono due anime forti e appassionate: quella araba e quella andalusa. Un luogo di contrasti, colori e profumi, che ha il suo fulcro tra le strade labirintiche della Medina, mentre nella Ville Nouvelle (la Città Nuova) troverete architetture francesi, giardini e caffè all’aperto.
Ecco le 12 cose da vedere a Marrakech.
### 1. La Medina
Cuore della Città Rossa, la Medina è un insieme di vicoli stretti e tortuosi che risalgono al regno medievale dei berberi Almoravidi. Un vero e proprio museo a cielo aperto, che ha saputo conservare nel tempo la sua unicità urbanistica e architettonica. Costruita nel 1070 dalla dinastia berbera Almoravidi, pulsa di vita caotica nella piazza centrale Djemaa el Fna e nei tanti suk, che si succedono tra i vicoli tortuosi. Tra le attrazioni da non perdere, anche la Kasbah del 1185, i palazzi reali, il quartiere arabo e le Tome Saadiane. Da ammirare anche i palmeti e le mura che la cingono, edificate nel 1126.
### 2. Palazzo El Bahia
Il nome El Bahia (“splendore”) mantiene le promesse: il bellissimo harem costruito a fine Ottocento per ospitare le quattro mogli e le 24 concubine del visir Ahme Ibn Moussa lascia senza fiato. Con otto ettari di giardino, cortili ornati da fontane e 160 stanze riccamente decorate è un altissimo esempio di architettura alawita, oltre che una delle residenze dei Reali del Marocco.
### 3. Giardino Majorelle
Una piccola meraviglia creata all’inizio del Novecento da un pittore francese innamorato di Marrakech. Intorno alla villa Art Déco si sviluppa un giardino botanico ricco di piante esotiche e mediterranee, fontane e pergolati, popolato da numerose specie di uccelli del Nord Africa. Sul verde della vegetazione spiccano le costruzioni blu elettrico, noto come blu Majorelle. Da visitare, il Museo Berbero: uno scrigno di bellezza.
### 4. Piazza Djemaa el Fna
Uno dei simboli di Marrakech. Sebbene sia immensa, è letteralmente invasa dai viaggiatori. Ma merita una visita, con la sua fauna di incantatori di serpenti, suonatori, venditori di cibo di strada e perfino cavadenti. Lo spettacolo più bello è certamente il sole che incendia la città a ogni tramonto: da ammirare in uno dei tanti bar con terrazza panoramica.
### 5. Museo Dar Si Said
Nascosto in un vicoletto, il Museo Dar Si Said è una chicca da non perdere. In un opulento riad ottocentesco, con due cortili profumati da fiori e agrumi, trovano posto ricercati oggetti in metallo e legno intagliato, strumenti musicali, tappeti, abiti d’epoca e meravigliosi gioielli berberi. Il pezzo più famoso è però un lavabo rettangolare del X secolo, che reca decorazioni animali oggi proibite nel mondo islamico. Al piano superiore gli ambienti ornati da motivi ispano moreschi portano fino all’incantevole Stanza della Sposa.
### 6. Il Suk
Uno dei più grandi mercati di tutto il Nord Africa, dove botteghe e merci di ogni tipo si rincorrono fra le antiche stradine. Qui potrete trovare bellissimi oggetti di artigianato, dalle ceramiche ai tappeti, abbigliamento, calzature, spezie, fino all’olio di argan spremuto a mano. Prima di ogni acquisto ricordatevi di contrattare, magari davanti a un bicchierino di buon tè alla menta.
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### 7. Bab Agnaou
La più preziosa delle 19 antiche porte della Medina, oltre che una delle poche superstiti. Bab Agnaou, che risale al 1100, era l’ingresso al quartiere reale della Kasbah e aveva soprattutto funzioni decorative. Compito assolto egregiamente: finissimi bassorilievi adornano con disegni floreali la facciata, mentre il colore cangiante della pietra crea da lontano impressionanti effetti tridimensionali.
### 8. Medersa di Ben Youssef
È un gioiello di architettura moresca questa scuola coranica, la cui somiglianza con l’Alhambra di Granada rivela l’apporto di artigiani andalusi. Fra le più imponenti strutture del Marocco, la Medersa è nota per gli splendidi soffitti in cedro intagliato e i colori delle piastrelle zellij. Da non perdere il cortile centrale, con la grande vasca per le abluzioni, e il Mihrab (la sala della preghiera) dalle straordinarie decorazioni.
### 9. Tombe Saadiane
Questo sontuoso cimitero cinquecentesco destinato ai sultani e agli uomini più illustri è rimasto sigillato per secoli prima di essere scoperto dal generale francese Lautey nel 1917. Da vedere la Sala delle Dodici Colonne, con marmi italiani e notevoli porte di cedro intagliato, e i due mausolei, dalle splendide cupole, mosaici e sculture.
### 10. Koubba Ba’adiyn
Il più antico edificio della città (1117), nonché base di tutta la successiva architettura marocchina, si fa notare per gli squisiti motivi di palme e foglie d’acanto, gli archi sagomati e l’intreccio di arabeschi. Costruita in marmo e legno di cedro nel punto d’incontro di tre vene d’acqua sotterranee, la Koubba contiene una grande cisterna a cupola, nonché la prima decorazione epigrafica di tutto il Nord Africa.
### 11. I giardini Menara
A breve distanza da piazza Jamaa el Fna, s’incontra un altro bellissimo spazio verde della città, i giardini Menara, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1985. Iniziati a costruire sotto il califfato almohade di ‘Abd al-Mu’min, nel XII secolo, presentano una grande piscina a ridosso di un padiglione cinquecentesco, opera della dinastia Sa’diana, e offrono un’oasi di tranquillità, fuori dal caos cittadino.
### 12. Giardini Agdal
Nel 1985, il Patrimonio Unesco è andato anche ai giardini Agdal, che il califfo ‘Abd al-Mu’min, nel XII secolo, pensò come frutteti per il suo palazzo. Tutt’ora, lungo i 400 ettari di superficie, si succedono i colori degli alberi da frutto, tra cui aranci, limoni, ulivi fichi, melograni e albicocchi. Ubicati a sud del palazzo reale, vennero rinnovati nel tempo dalla dinastia Sa’diana e, più tardi, dal sultano alawide Mulay ‘Abd al-Rahman, che li cinse con mura di pisé.
#### Photo credit
Foto di copertina: I giardini Menara
SalvaSalva”
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