By Expedia Team, on September 15, 2015

I più famosi murales di Berlino: itinerario a Kreuzberg

“Itinerario alla scoperta dei murales di Berlino, a Kreuzberg. Le opere di Blu, gli interventi di Victor Ash, del duo Os gemeos, di ROA, e di Nomad.

Passeggiando tra le vie di Kreuzberg a Berlino e dando un’occhiata alle enormi pareti di alcuni edifici si va incontro al lavoro dell’italiano Blu, street artist che ha lasciato il suo marchio nella capitale tedesca con opere di grande impatto visivo e un forte tema di critica sociale. Il bolognese Blu non è il solo, visto che sono tanti gli artisti che hanno voluto esprimersi con gli stessi strumenti: scoprire i loro murales a Berlino vuol dire anche intraprendere un percorso di esplorazione alternativo della città, più volte ribattezzata “La Mecca della Street Art”.

I disegni – graffiti, messaggi ed esclamazioni di libertà – dapprima sono apparsi sulle lastre del muro a partire dagli anni Settanta. Dopo la caduta nel 1989 gli street artist hanno invaso la capitale scegliendo soprattutto Kreuzberg come quartier generale del loro operato. E’ in questa zona che un edificio su due è ricoperto di graffiti, ecco perché esistono tour specifici organizzati con l’intento di rispondere ad alcune semplici domande. Una su tutte: “Che cosa porta un artista a spruzzare le sue bombolette sul cemento e a volte rischiare la propria vita”?

Percorrendo Skalitzer Straße fino all’angolo con Mariannen Straße ci si imbatte in un gigantesco Astronauta, il celebre “Space Crusader“, stencil realizzato da Victor Ash nel 2007. Continuando a camminare fino alla Sprea ecco “Wall” opera che Blu ha realizzato nel luglio 2010: il muro di Berlino cade, le lastre si piegano ma piano piano si riformano sostituite da banconote di cento euro. Un’opera che di questi tempi può anche essere letta anche dal lato opposto, partendo da destra con gli euro che si trasformano in lastre di muro che ci dividono. Dirigendosi verso sud fino Oberbaumstraße ci si ritrova davanti all’opera più disturbante di Blu: “Leviathan“, un enorme volto composto da migliaia di anime perse, vittime i cui copri sono connessi l’uno con l’altro. La scena è in movimento: tra queste anime infatti c’è un uomo ancora in vita pronto per essere divorato.

Astronaut di Victor Ash. Photo by Kamahele – own work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

Due sono i lavori più celebri dell’artista bolognese, entrambi cancellati alla fine del 2014 per protesta nei confronti della “conversione dell’area” di Kreuzberg dove negli ultimi mesi dello scorso anni erano stati annunciati dei lavori di ristrutturazione che avrebbero compromesso le opere. E’ stato lo stesso Blu a ricorrere a “eutanasia artistica” oscurando i capolavori “Chain” e “Brothers“. Il soggetto di “Chain” – opera di forte critica al consumismo – era un uomo che si sistemava la cravatta mostrando due rolex d’oro legati da una catena con cui era ammanettato. “Brothers” invece mostrava due figure mascherate che cercavano di togliersi la maschera a vicenda con una sola mano. Questo perché l’altra mano era invece impegnata a creare una lettera: nel caso del primo personaggio la W di “West” mentre l’altro mimava la E di “East”.

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“Chain” e “Brothers” i due murali di Blu cancellati alla fine del 2014. Photo by Kamahele – own work.
Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

Dall’Italia si passa al Brasile con l’opera “Yellow Man” (in Oppelner Straße.) realizzata da Os gemeos, duo di gemelli brasiliani ispirati dalla cultura Hip Hop le cui immagini ricordano i personaggi de “I Simpson”.

The Yellow Man realizzato dal duo brasiliano Os Gemeos. Photo by Duncan Cumming. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons  (https://en.wikipedia.org/wiki/Os_G%C3%AAmeos)

The Yellow Man realizzato dal duo brasiliano Os Gemeos. Photo by Duncan Cumming.
Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons

Nature Morte (or Hanging Dead Animals)” (Oranien Straße /ManteuffelStraße) è invece un’opera che riflette sulla morte: alcuni animali giacciono senza vita appesi e pronti per il macello. Un’immagine macabra creata dall’artista belga ROA. I Rounded Heads (sempre su Oppelner Straße) si abbracciano nell’opera realizzata da Nomad, artista ribattezzato “enfant terrible” di Berlino, le cui opere spesso sono un mix di humour e forte impatto emotivo.

C’è poi un’immagine che ricorre sparsa in svariate strade della capitale incluso il quartiere di Kreuzberg: il pugno volante giallo, simbolo di ribellione e anarchia creato dall’artista Kripoe che li ha piazzati nei posti più impensabili ad altezze da capogiro che testimoniano il rischio del mestiere dello street artist.

Questi sono soltanto i più celebri dei lavori localizzati nella metropoli tedesca in cui ci sono “tanti graffiti quanti negozi di currywurst”. Alcune di queste opere rimangono nella memoria, altre hanno meno fortuna. Altre ancora vengono velocemente cancellate. Eppure sembra che ci sia posto per tutti, anche per chi sente la vocazione dello street artist: esistono infatti posti come il Gleisdreieck Park, sempre sul lato di Kreuzberg, in cui intere aree vengono messe a disposizione di chiunque voglia scatenarsi con una bomboletta spray. Muri che puntualmente vengono imbiancati al fine di essere riutilizzati in quella che è a tutti gli effetti una palestra di artisti sotto il cielo di Berlino.”