By Expedia Team, on October 2, 2017

Itinerario a Padova: scoprire il centro città in 11 tappe

Un itinerario a Padova tra palazzi storici, tradizioni gastronomiche e curiosità.

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### 1. Piazza dei Signori

L’itinerario a Padova, alla scoperta del centro, parte da Piazza dei Signori, il salotto cittadino per eccellenza. Il nome deriva dal Palazzo della Signoria dei Carraresi, i signori di Padova, che un tempo sorgeva sulla piazza. L’attrazione principale è la Torre dell’Orologio risalente al XIV secolo. Lo splendido orologio astronomico di rame è famoso per non avere il segno della bilancia, che simboleggia la giustizia. Secondo la tradizione popolare, il suo costruttore lo omise come protesta per essere stato pagato meno del concordato.

Meritano uno sguardo anche gli altri palazzi storici che cingono la piazza, con eleganti facciate che testimoniano l’epoca dei fasti della Serenissima, di cui Padova era città satellite. Per godere appieno della bellezza della piazza meglio venire di pomeriggio, perché di mattina è invasa dalla bancarelle del mercato.

### 2. Piazza delle Erbe

A pochi passi da Piazza dei Signori si trova quest’altra magnifica piazza padovana. Anche qui l’impatto scenografico è notevole, con due file di portici a incorniciare lo spazio rettangolare con al centro una fontana di inizio ‘900. Piazza delle Erbe custodisce l’anima commerciale e operosa di Padova.

In epoca medievale qui si vendevano cibo ma anche ferro, botti per il vino e tanto altro. Ancora oggi la piazza è sede di uno dei mercati cittadini più caratteristici. Per acquistare vino, salumi, formaggi e altri prodotti d’eccellenza di Padova e da tutta Italia, le botteghe bancarelle migliori sono quelle sotto i portici del Palazzo della Ragione.​

Piazza delle Erbe- By Lo Scaligero - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3888015

Piazza delle Erbe – By Lo Scaligero – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3888015

### 3. Palazzo della Ragione

Il Palazzo della Ragione, affacciato su piazza delle Erbe, è chiamato “Il Salone” per l’enorme sala al primo piano, lunga oltre 80 metri. All’epoca della sua realizzazione, intorno al 1200, rappresentava la più grande sala coperta pensile al mondo. Un tempo sede del tribunale, oggi è utilizzato per eventi pubblici e culturali. L’interno è decorato con affreschi cinquecenteschi e sormontato da uno spettacolare soffitto ligneo di 40 metri a forma di carena di nave capovolta.

Nella facciata del palazzo che dà su Piazza della Frutta c’è un angolo chiamato “Canton de le busie” (bugie), dove un tempo i commercianti facevano affari, si trova il chiosco storico “La Folperia”. I fratelli Max e Chiara sono i discendenti degli ultimi “folpari” di Padova. Ogni giorno servono folpi caldi pescati nelle acque della Laguna di Venezia.​

Il Salone di Palazzo della Ragione - CC0 Public Domain Libera per usi commerciali  Attribuzione non richiesta  (https://pixabay.com/it/cavallo-di-legno-hall-palazzo-1009645/)

Il Salone di Palazzo della Ragione

### 4. Il Palazzo del Bò

L’Università di Padova è una delle più prestigiose e antiche d’Europa. Il quartier generale dell’ateneo si trova in un palazzo cinquecentesco subito dietro Palazzo della Ragione. Il nome “Bo” (bue) si deve al fatto che il palazzo fu costruito inglobando un albergo che aveva come insegna un bue. L’interno conserva alcune sale di particolare importanza.

Nell’ala ovest è ospitato il Teatro Anatomico, il primo in Europa, costruito nel 1594. Si tratta di una struttura unica nel suo genere, costituito da sei piani ellittici in legno, che pongono il tavolo anatomico al centro. Nell’ala est invece spiccano l’Aula Magna, con affreschi ottocenteschi, e la Sala dei Quaranta, al cui interno si trova la cattedra di Galileo, che insegnò matematica tra il 1582 e il 1610.

### 5. Cappella degli Scrovegni

L’altro capolavoro di Padova si trova appena fuori dal centro, raggiungibile con una breve passeggiata. Per affrescare la cappella che avrebbe dovuto accoglierne le spoglie, Enrico Scrovegni chiamò uno dei più grandi pittori dell’epoca, Giotto. Il risultato è uno dei capolavori assoluti dell’arte italiana. Sotto un soffitto dipinto di blu, Giotto narrò scene dell’Antico Testamento, dando prova del suo genio artistico. La plasticità delle figure, i colori sgargianti e l’espressione dei volti suscitano un’emozione indescrivibile.​

Cappella degli Scrovegni - Di Rastaman3000 - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8772477

Cappella degli Scrovegni – Di Rastaman3000 – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8772477

### 6. Il Ghetto di Padova

La zona del ghetto ebraico che si sviluppa attorno a Ponte San Leonardo è una delle più autentiche e meno turistiche del centro. Lontano dalle vie dello shopping e dai palazzi signorili, il quartiere è un intrico di stradine acciottolate su cui affacciano vecchi palazzi e canali. Qui a partire dal 1300 si insediò la comunità ebraica di Padova.

### 7. Bacareto di San Pietro

La zona ricorda molto i sestiere veneziani, con tanto di “bacari”, osterie dove bere vino accompagnato dagli “spuncioni”, assaggi con prodotti locali, una sorta di “tapas”.Uno dei più tipici è il “Bacareto di San Pietro”.

### 8. La Basilica del Santo

Proseguiamo l’itinerario a Padova verso sud fino a giungere al centro spirituale della città, la Basilica di Sant’Antonio . Si tratta di una costruzione molto singolare che sintetizza più stili. La facciata a campana è romanica, la pianta e le decorazioni gotiche, le cupole del tetto bizantine e i due campanili stretti e alti sono moreschi.

Sant’Antonio, patrono della città, viene detto “Il Santo senza nome” in quanto i padovani sono soliti chiamarlo semplicemente “il Santo”.​

Basilica di Sant'Antonio da Padova - CC0 Public Domain Libera per usi commerciali  Attribuzione non richiesta (https://pixabay.com/it/italia-padova-cupola-donatello-422863/)

Basilica di Sant’Antonio da Padova

### 9. Prato della Valle

Dal santo senza nome al prato senza erba il passo è breve! Prato della Valle è in realtà una piazza, una delle più grandi d’Europa, seconda solo alla Piazza Rossa di Mosca. Di forma ellittica, ospita un’isola verde centrale (Isola Memmia) con un canale incorniciato da statue. La piazza è il ritrovo dei padovani, che di domenica vi passeggiano, si rilassano al sole o bevono una birra. ​

Prato della Valle -  CC0 Public Domain Libera per usi commerciali  Attribuzione non richiesta (https://pixabay.com/it/italia-padova-europa-architettura-2406068/)

Prato della Valle

### 10. Pausa birra

E a proposito di birre, a due passi da qui, in via Vittorio Emanuele II si trova una delle migliori birrerie artigianali della città, molto frequentata dai padovani: il White Pony Pub.

### 11. Caffè Pedrocchi

L’itinerario a piedi a Padova si conclude tornando in pieno centro per un’altra istituzione cittadina: Caffè Pedrocchi. Caffè letterario di inizio ‘800, luogo di incontro di accademici e studenti, non è solo un’attrazione turistica ma anche un rito per i padovani.

All’interno ha stanze eleganti caratterizzate da colori diversi: la stanza verde, bianca, rossa. Un tempo era detto il “caffè senza porte”, perché fino al 1916 era aperto anche di notte. Da provare la specialità della casa, il caffè alla menta.

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#### Photo Credit

Foto di copertina: Prato della Valle – By Sakal33 – Own work, CC BY-SA 3.0, https://www.expedia.it/explore/10-itinerari-in-veneto-da-non-perdere)**”